Cloruro di stagno (II)
Il cloruro di stagno (II) viene anche detto cloruro stannoso in quanto lo stagno presenta il numero di ossidazione +2 che è più basso rispetto a +4 con cui forma il cloruro di stagno (IV) che è detto cloruro stannico.
Proprietà
Il cloruro di stagno (II) è un solido bianco igroscopico che forma il sale biidrato SnCl2· 2 H2O. E’ solubile in acqua, etanolo, acetone, tetraidrofurano, etere etilico, acetato di etile, acido acetico glaciale, idrossido di sodio e alcoli.
Lo stagno ha un doppietto elettronico solitario e pertanto il cloruro di stagno (II) in fase gassosa presenta una geometria molecolare angolata per la presenza di 3 coppie di elettroni di cui una solitaria mentre allo stato solido forma catene legate da ponti cloruro.
Sintesi
Il cloruro di stagno (II) viene ottenuto dalla reazione tra stagno e cloruro di idrogeno secondo la reazione:
Sn(s) + 2 HCl(g)→ SnCl2(aq) + H2(g)
In tali condizioni la velocità della reazione è bassa e pertanto può essere aggiunta una piccola quantità di acido nitrico che funge da ossidante.
Reazioni
Il cloruro di stagno (II) idrolizza in acqua calda per dare un sale basico poco solubile:
SnCl2(aq) + H2O(l) → Sn(OH)Cl(s) + HCl(aq)